ACCORDO CON IL COMUNE CHE INCASSERÀ 770MILA EURO. LE ANTENNE SPONSOR DEGLI IMPIANTI SPORTIVI.
13 gennaio 2002

Da: La Repubblica - Milano
Di: Stefano Rossi

Lo sponsor drizza le antenne. Accadrà nelle piscine comunali gestite direttamente da Milanosport, l'ente di promozione sportiva di Palazzo Marino. Lo sponsor in questione è la holding H3G, guidata da Hutchison Whampoa, un gigante economico attivo, fra Hong Kong e l'Inghilterra, nel business portuale, nella cantieristica, nella gestione di hotel e negozi, nell'energia e nelle infrastrutture, nelle telecomunicazione e l'ecommerce. H3G, che vede fra i soci anche grossi gruppi italiani (Cirtel, Gemina, Hdp, San Paolo Imi) verserà a Milanosport 770.000 euro, poco meno di un miliardo e mezzo di lire.
In cambio, potrà installare le sue antenne radiobase per i telefonini nei pressi di dodici centri sportivi: Arioli Venegoni, Candiani, Cantù, Cardellino, Colombo, De Marchi, Goffredo da Bussero, Murat, Sant'Abbondio, Washington, XXV Aprille (due impianti). L'Umts, Universal mobile telecommunications system, il sistema a banda larga che rimpiazzerà i Gms, si avvale della tecnologia a microcelle: emissioni inferiori, dicono gli esperti, a quelle di televisioni e radio. Non i ripetitori radiotv, proprio gli apparecchi domestici.
Nei mesi scorsi le proteste dei comitati sono state assai decise, tanto che per tre installazioni già decise in Sant'Abbondio, WashingtonCaboto e De Marchi (in un raggio di 50 metri ci sono anche un asilo e una scuola) è stato disposto un rinvio in attesa di un parere dell'Arpa. Dice l'assessore allo Sport, Aldo Brandirali: "Il contratto era stato firmato prima che assumessi la carica e ora va rispettato, o il Comune dovrà pagare una penale. Io, ad ogni modo, non sono contrario. La legge regionale tutela con le distanze di sicurezza i luoghi in cui ci si trattiene più di tre ore e questo non è il caso degli impianti sportivi".
Di avviso contrario Marcello Adriano Mazzola, membro del comitato scientifico dell'associazione Verdi, Ambiente e Società: "Milanosport farebbe meglio a garantirsi entrate da altre fonti. Ma soprattutto, nel giro di due mesi il Comune di Milano deve fare un regolamento per evitare la collocazione indiscriminata di impianti, che diminuisce tra l'altro i valori immobiliari fino al 40 per cento.
Sull'Umts si fa molta confusione e la stessa Arpa non dà informazioni chiare. Sebbene le antenne Umts siano meno potenti, sono più numerose. C'è l'effetto campo e dunque cambia poco". Aggiunge Maurizio Baruffi, consigliere comunale del gruppo VerdiArancia: "I cittadini finiranno per scendere in piazza. La giunta regionale, nella circolare applicativa della legge contro l'inquinamento elettromagnetico, ha ignorato l'invito ad applicare il principio di precauzione lanciato dalla commissione Sanità". È stata così cancellata la distanza di sicurezza per le antenne dei telefonini, oltre che per i ripetitori radiotv.
"E Milanosport - riprende Baruffi - alla fine non è che incassi molti soldi. In aula a Palazzo Marino ho chiesto, senza mai ottenere risposta, se nella convenzione con il Comune c'è l'autorizzazione per Milanosport a stipulare contratti che prevedano modificazioni dei luoghi come la costruzione di antenne, con i loro pilastri di cemento".
L'assessore all'Ambiente, Domenico Zampaglione, smorza le polemiche: "La settimana entrante avremo un colloquio con i soggetti interessati. Il concessionario ha i suoi diritti, esiste un contratto con tanto di penale, ma un compromesso per riuscire a mettere le aree sensibili sotto tutela è sempre possibile".

Fonte: La Repubblica - Milano

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