«PAVÉ E ROTAIE: TROPPI RISCHI, LASCIATECI IL MARCIAPIEDE»
31 maggio 2003

Da: Corriere della Sera
Di: Annachiara Sacchi

Strade più sicure per i ciclisti. In breve tempo. Aumentando le piste ciclabili e dando il via libera alle due ruote sui marciapiedi. Per evitare rotaie, pavé e tanti rischi. A un giorno dalla pedalata rosa (la manifestazione in programma domani alle 9.30, previsti almeno 4 mila partecipanti), i dueruotisti milanesi fanno un bilancio e chiedono una città più a misura di bici.
I pro: settanta chilometri di piste, amanti delle due ruote in aumento (del 20 per cento, secondo il censimento di Ciclobby che si è svolto il 21 maggio), più sensibilità nei confronti della lotta al traffico e all'inquinamento. I contro: scarsi collegamenti tra i pochi tratti riservati alle bici, rischi sempre più gravi per chi si avventura in città con le due ruote, poca attenzione da parte del Comune. "Su 1800 chilometri di strade - spiega Gigi Riccardi, presidente nazionale della Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) - 60 chilometri di piste ciclabili sono pochi. Soprattutto visto che solo una pista, quella che da san Siro va alla Martesana, è compiuta. Gli altri sono spezzoni inservibili".
La Fiab, allora, propone due soluzioni: piste ciclabili in prossimità delle scuole, per incentivare i bambini all'uso delle due ruote, e via libera alle biciclette sui marciapiedi. "Come in Germania - prosegue Riccardi - dove il marciapiedi è diviso in una parte rossa, per i ciclisti, e in una grigia per i pedoni". O anche senza divisioni, consentendo un passaggio "promiscuo", con le bici a velocità d'uomo. "Sarebbe una soluzione ideale, ma, per realizzarla, ci vuole una delibera del Comune. Allargano le aree pedonali e stringono le strade? Bene, ma ci facciano pedalare sicuri, non tra rotaie e masselli. La nostra proposta è fattibile in tempi brevi e poco costosa".
Dello stesso parere il consigliere comunale verde Maurizio Baruffi, coordinatore dell'intergruppo consiliare "amici della bicicletta". "Il problema delle piste ciclabili - commenta - è più di qualità che di chilometri. Alcune sono piene di buche o usate come parcheggi. Ma la cosa assurda è che non ci siano parcheggi per biciclette davanti a scuole, teatri, cinema, musei. Nella nuova stazione di Domodossola non ci sono rastrelliere. E il Comune non fa niente. Lo dimostra l'assoluto disinteresse dei nostri amministratori per Velo-city, la riunione di tutte le città attente alle due ruote che si terrà a Parigi dal dal 23 al 26 settembre. Nonostante le mie insistenze, Milano non fa ancora parte degli iscritti".

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