LE BICI SCENDONO IN PIAZZA
28 giugno 2003

Da: Il Giorno
Di:

Massa critica. O "Critical Mass", per dirla in lingua originale. Per chi ancora non lo conoscesse, è il nome del gruppo di ciclisti che ogni giovedì sera, attorno alle 21.30, si ritrovano in modo del tutto spontaneo in piazza dei Mercanti (ribattezzata piazza Graziano Predielis, in memoria di un anziano ciclista vittima di un pirata della strada).
A un certo punto della serata, senza un motivo apparente, il gruppo inizia a muoversi. La direzione la sceglie chi sta in testa, il codice della strada viene reinterpretato dalla massa ciclica e per una volta sono gli automobilisti a diventare vittime del "traffico" di centinaia di biciclette, rovesciando in un paradosso i tradizionali ruoli sull'asfalto metropolitano. Le proteste non mancano, ma il fenomeno rimane connotato da grande simpatia.. Anche giovedì scorso i ragazzi di Critical Mass si sono ritrovati al solito posto. Questa volta però il corteo non è stato affatto casuale e goliardico, ma ha paralizzato parte del traffico in centro. Lo scopo? Protestare contro la morte di Elena, l'ultima vittima della strada in bicicletta, e contro l'indifferenza delle istituzioni alle richieste degli utenti del mezzo meno inquinante. Critical Mass è un fenomeno nato a San Francisco dieci anni fa e si potrebbe definire come una radicale espressione di protagonismo ciclistico. Il decennale di Critical Mass è stato festeggiato a Milano con un imponente corteo di almeno 500 ciclisti: "Non vogliamo le piste ciclabili - era lo slogan - vogliamo che le strade siano ciclabili". Una domanda di riconoscimento di diritti soggettivi e di bisogni dei cittadini che hanno scelto la mobilità sostenibile a fronte della paralisi da automobile e della dipendenza dal petrolio.
"Anche le istituzioni - dice Maurizio Baruffi, consigliere comunale dei Verdi, molto vicino agli utenti della bicicletta - devono accorgersi di quella domanda. Ma Critical Mass non è un'associazione o un gruppo di pressione organizzato, con rivendicazioni puntuali e riformiste. E' una espressione, gioiosa e divertente, di una condizione soggettiva. Non ci si iscrive, non si è esponenti di Critical Mass. Chi ha voglia, chi ha tempo, ci va. E ogni giorno, quando si pedala da soli e si incontra un ciclista, si diventa una piccola massa critica".

Torna all'archivio cronologico

Torna all'archivio tematico

Segnala questa pagina via email

Torna alla pagina principale