ADOLESCENTI E DROGHE: MENO REPRESSIONE E PIÙ INFORMAZIONE
18 settembre 2003

Da: Il Giorno
Di: Maurizio Baruffi

"Just say know" oppure "just say no"? Nella lingua inglese la pronuncia delle due frasi è pressoché identica, ma il significato è molto diverso. Nel primo caso il messaggio significa grosso modo "bisogna essere informati", nel secondo "bisogna dire di no". Si tratta di due differenti approcci per le campagne di prevenzione e dissuasione dall'uso di droghe rivolte agli adolescenti. Rod Skager, docente dell'Istituto di Educazione e Informazione dell'Università di California-Los Angeles (Ucla), ha spiegato, sulle pagine della rivista "Fuoriluogo", che sarebbe meglio "Prendere atto dell'avvenuta "normalizzazione" del consumo di canapa nonostante venti anni di prevenzione nelle scuole finalizzata al "just say no" e milioni di dollari spesi. Ciò comporta delle conseguenze: l'astinenza rimane la scelta migliore, ma occorre perseguire anche altri obiettivi come l'informazione circa i momenti e i luoghi pericolosi per il consumo e la riduzione dei modelli più problematici di uso. E soprattutto dare retta ai giovani. Essi ci dicono che non si fidano di noi adulti quando parliamo di droghe. Dobbiamo dimostrare che abbiamo a cuore la loro sicurezza e non il nostro moralismo, e che facciamo affidamento sulla loro responsabilità. Perché la scelta è nelle loro mani, non ci chiedono il permesso di usare la droga".
Sempre sul sito www.fuoriluogo.it si può rintracciare poi uno studio realizzato nell'ambito del Programma Socrates dell'Unione Europea fra i giovani 16-18enni di Roma, Madrid, Atene e Stoccolma. La rilevazione è del 2001 e parla chiaro: il 47% ha fatto uso di sostanze "illegali" (di cui ben l'84% cannabis - 46% in via esclusiva -, il 27% cocaina, il 4% eroina e il 23% ecstasy). Ma ancora più importante è la risposta data al quesito sulla politica più utile ai fini della Sanità Pubblica verso i consumatori di droghe "illecite". Il 6% sostiene "controllo e isolamento", il 5% è favorevole a una sanzione penale, il 16% dice "rispetto e solidarietà", ben il 73% chiede "prevenzione, informazione ed educazione sanitaria". La "tolleranza zero", da più parti invocata proprio nei confronti degli adolescenti, raccoglie quindi il consenso dell'11% dei giovani. Inoltre, per ridurre l'uso di sostanze psicotrope, il 43% ritiene utile informare gli utenti sugli effetti delle droghe, lecite, come l'alcool, o illecite e il 24% chiede di "legalizzare tutte le droghe per meglio controllarne l'uso, minimizzandone il consumo clandestino".
E' necessario dare ascolto a questi orientamenti che sono largamente maggioritari fra i giovani e non spaventarsi di fronte ai dati sul consumo (anche occasionale) resi noti in questi giorni a Milano. Per questo è preoccupante che l'inizio dell'anno scolastico sia all'insegna dell'ennesima campagna allarmistica. L'uso dell'apparato repressivo fatto di cani antidroga, agenti schierati davanti alle scuole, primi arresti per il possesso di piccole quantità di hashish e richieste di test obbligatori è da rifiutare. Costa molto, non produce risultati e allontana ulteriormente il mondo dei ragazzi da quello degli adulti.

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