MILANO MAI A PASSO D'UOMO
5 ottobre 2003

Da: Il Giorno
Di: Benedetta Vitetta

Una Milano a passo d'uomo. È l'obiettivo al quale, da 15 anni, lavora l'associazione "CamminaMilano" che ieri, in sintonia col resto d'Europa, ha festeggiato la "Giornata del pedone". I milanesi "appiedati" si sono dati appuntamento alla fine di via Dante, in piazza Cairoli, per ammirare un'insolita automobile, dalle ruote quadrate, esposta per la prima volta a Genova in occasione della giornata internazionale senza auto del 22 settembre, a cui Milano non ha aderito.
Il nuovo modello di auto "che non va" è stato usato dall'associazione per lanciare un duplice messaggio: ai cittadini per sensibilizzarli verso una nuova cultura dell'uso dell'auto e all'amministrazione per far sì che si adoperi di più in favore della mobilità di chi cammina. "Al contrario di quel che accade in altri paesi - dice Guido Bolzani, presidente dell'associazione - l'Italia non ha ancora preso seriamente in considerazione questo problema. In più Milano è la città italiana che fa meno in assoluto nei confronti del pedone, il più debole degli utenti della strada. L'uso esasperato dell'automobile ha, infatti, degradato, oltre ogni limite di tollerabilità, la qualità della vita con livelli di inquinamento da traffico elevatissimi e occupazione indiscriminata degli spazi urbani, compresi quelli riservati ai pedoni. Chiediamo che l'auto venga usata con criterio e non a sproposito". E proprio nella giornata del pedone Maurizio Baruffi, consigliere dei Verdi a Palazzo Marino, lancia un appello al sindaco Albertini e a Giorgio Goggi, assessore al traffico e alla mobilità. "Milano deve invertire la marcia e tornare a ripedonalizzare la città in maniera seria. Ho due proposte che si potrebbero attuare da subito: la pedonalizzazione di via Unione, un progetto vecchio e fermo da anni che ha già l'approvazione dei commercianti, e quella di via Palestro per creare un lungo percorso ciclabile e pedonale da via Marina fino ai bastioni di Porta Venezia passando attraverso i Giardini Pubblici".
A detta dell'esponente verde, infatti, le pedonalizzazioni di corso Como e corso Garibaldi "sono degli ibridi" perché a distanza di due anni dalla chiusura delle vie non sono ancora a posto. "Bisogna fare le cose con tempi umani e non biblici perché altrimenti poi bisogna dar ragione ai cittadini giustamente arrabbiati".

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