L’ARENA INTITOLATA A GIANNI BRERA: OGGI PALAZZO MARINO DECIDE
4 febbraio 2002

Da: Corriere della Sera
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L’Arena e Gianni Brera: Palazzo Marino ci riprova e questa volta dovrebbe essere quella buona. Dopo un batti-e-ribatti trascinatosi per anni, e riaprendo una partita che nel ’99 era parsa definitivamente chiusa, il Consiglio comunale metterà oggi ai voti la proposta di intitolare il tempio-monumento dell’atletica milanese alla firma più illustre del giornalismo sportivo italiano.
E anche se in queste cose non bisogna mai dare nulla per scontato, come dimostrò il contropiede verificatosi tre anni fa in un’aula semivuota, il presidente dell’assemblea Giovanni Marra ritiene che oggi invece "non dovrebbero esserci sorprese": la proposta gode di un forte sostegno trasversale e rappresenta "il riconoscimento di una città a un grande giornalista, pavese di nascita ma milanese in tutto, che raccontando lo sport come nessun altro ha avvicinato ad esso un numero incalcolabile di lettori".
Tra i primi e più robusti sostenitori della dedica dell’Arena a Gianni Brera si era levato sin dal principio Indro Montanelli: "Non prego ma ordino - scrisse in una "Stanza" sul Corriere - di provvedere immediatamente". E la proposta aveva subito incontrato l’appoggio esplicito del sindaco Albertini. Ma il 5 luglio ’99, in un’aula in cui erano presenti solo 8 consiglieri su 60, l’allora presidente del Consiglio comunale Massimo De Carolis mise improvvisamente ai voti una mozione alternativa che assegnò il nome di Brera non più all’Arena bensì a quel Palasport di cui Milano attende ancora la costruzione: un "blitz" che spaccò il Comune e riuscì solo a trasformare l’intento iniziale d’omaggio - trasversale già allora - nell’ennesima occasione di querelle politica.
Sennonché il 19 dicembre scorso, nel nono anniversario della morte del giornalista, il forzista Alan Rizzi e il verde Maurizio Baruffi hanno rilanciato l’"Arena G. Brera" con una nuova mozione: che oggi - con la benedizione di un sacco di firme già raccolte, compresa quella dell’assessore allo Sport, Aldo Brandirali - attende dall’aula il sì definitivo.
Più incerta, per ragioni tecniche, la messa ai voti della delibera che nel novembre scorso aveva sancito la vendita all’Università Cattolica, per 13 miliardi di lire, dell’ex sede della Dc di via Nirone: l’assessore Pagliarini si trova fuori Milano e il suo aereo arriverà solo in serata. Se non farà in tempo, la discussione potrebbe essere rinviata.

Fonte: Corriere della Sera

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