COMUNE, IL SINDACO VINCE LA GARA DEI REDDITI
11 ottobre 2003

Da: Corriere della Sera
Di: E. So.

Gli spiantati non ci sono più. E in un anno sostanzialmente positivo per i redditi dei consiglieri comunali, il sindaco Gabriele Albertini diventa il Paperone di Palazzo Marino. Eccolo, il sindaco di Milano, che nel '96 non arrivava a dichiarate 100 milioni di vecchie lire e che nel bollettino del 2002 supera un lordo complessivo di 600 milioni. Grazie, come ipotizzano i suoi collaboratori, ai maggiori dividendi della società di famiglia Cesare Albertini, in cui è consigliere. Lungo anche l'elenco di azioni possedute dal sindaco: dalle 12 mila di Olivetti alle 11 mila di Finmeccanica, fino alle 6.250 di Tim e alle 500 di Aem. Quanto ai beni mobili, restiamo fermi alle Bmw datata 1986 e alla inseparabile Vespa del '99. Albertini, uscito dalla scena comunale il consigliere Silvio Berlusconi, è il più ricco, dunque. Seguito dall'avvocato Giovanni Testori (capogruppo Udc) che vanta, oltre ai 309 milioni di lire di Irpef, anche alcune proprietà immobiliari, una Lancia K e una barca. Primo dell'opposizione è ancora il leader dell'Ulivo in aula consiliare, Sandro Antoniazzi, che ha dichiarato 277 milioni di lire, un Tempra familiare immatricolata ormai dieci anni fa e alcuni incarichi in società varie.
Movimenti più significativi si notano in coda alla classifica. La consigliera Maddalena Di Mauro, da poco entrata in Comune nelle file di Forza Italia, ha un reddito di soli 2 milioni e 725 mila lire e tre figli da mantenere insieme al marito. Passettino in avanti di Barbara Ciabò (An): nel 2000 aveva dichiarato di vivere a carico del coniuge, nel 2001 denuncia un Irpef di 30 milioni e rotti. Migliora decisamente anche la situazione del leoncavallino Daniele Farina (Rifondazione), che passa da un rosso di 5 milioni a un attivo di 12 milioni e 688 mila lire. Così Adriano Ciccioni (Italia dei valori), che resta proprietario di una Fiat Punto, ma passa da 0 lire a quasi 14 milioni. Fra i "poveri" rimane sempre ben piazzata Milly Moratti, moglie del presidente dell'Inter, che vanta fra i suoi beni una palazzina di sei appartamenti a Milano e un Maggiolone del '71 e che dichiara 28 milioni di Irpef.
Altre curiosità di questi dati. Il "biciclista" convinto Maurizio Baruffi (Verdi-Arancia) non tradisce le due ruote e, invece dell'automobile, come tutti i suoi colleghi, dichiara una Moto 650 Aprilia: che certo corre più veloce della bicicletta. Il giornalista Livio Caputo (FI), invece, di auto ne tiene in garage addirittura tre: una Saab, una Fiat Uno e una Toyota. La consigliera Graziella Martini Giobbi (FI) viaggia su una Mercedes, mentre Gianmarco Liva (Margherita) sta, assieme al sindaco Albertini, nel partito dei vespisti. Il capogruppo di Rifondazione, Gianni Occhi, ha una Rover e una Ka, ma in comproprietà con la moglie, mentre Francesco Triscari (FI) divide con la consorte una Mercedes. Alta velocità anche per il capogruppo leghista Matteo Salvini, che si ferma ad un reddito di 69 milioni di lire, ma che nel 2001 è riuscito a comprarsi la Bmw 320 sognata da bambino. È un fan di Bmw anche Paolo Massari (FI), che però ha scelto questo marchio per la sua moto, che alterna con una Yamaha 125. E Basilio Rizzo (Miracolo a Milano) preferisce girare a piedi: per i viaggi, deve usare la Polo della moglie. In compenso, Rizzo si è tenuta stretta l'unica azione della Sea che gli consente di partecipare alle assemblee dei soci e di scoprire eventuali magagne. A proposito di azioni, è ancora il consigliere Triscari a distinguersi per il più lungo elenco di azioni possedute, che spaziano dalle Fiat a varie banche, da Seat a Filatura di Pollone, da Commerzbank al Credito Valtellinese. Compra azioni anche Manfredi Palmeri (FI), che gira su una Y10 e ha un appartamento a Palermo.

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