ALBERTINI: «INCOMPRENSIBILE IL NO AL NUCLEARE»
22 novembre 2003

Da: Corriere della Sera
Di: E. So.

La maggioranza: riavviare le centrali dismesse e nuovi impianti L'opposizione: scelte irresponsabili
Dentro il palazzo, Paolo Fornaciari, uno dei massimi esperti in Italia a spiegare alla commissione consiliare perché il nucleare "è la sola scelta per rispondere al crescente bisogno di energia". Fuori, un gruppo di ambientalisti e una delegazione dal paese della Basilicata scelto per ospitare le scorie, con striscioni del tipo "No alle berluscorie" e "Oggi a Scanzano, domani a Milano".
Nel frattempo, il sindaco Gabriele Albertini aveva già ribadito il suo parere: "Il referendum è stata una bestialità ed è incomprensibile che il nostro Paese industriale sia rimasto fuori da una strada che tutte le altre nazioni hanno scelto". E poi: "Le tecnologie più sofisticate danno spazio a maggiore tranquillità e riteniamo che non vi siano rischi per nessuno. È facile essere demagoghi in certi momenti e magari fare un piacere ai petrolieri...", ha concluso il sindaco. Si parla di nucleare a Palazzo Marino, sull'onda della mozione di cui è primo firmatario il consigliere Livio Caputo (Fi): se il testo dovesse venire approvato, sarebbe il primo pronunciamento in Italia di un'amministrazione a favore del nucleare. La richiesta qui contenuta, all'indomani del blackout di ottobre, e ribadita ieri da Caputo, è di "riavviare le centrali dismesse ancora agibili e cominciare lo studio per nuovi impianti con le tecnologie più moderne e sicure oggi disponibili". Ma le opposizioni sono in totale disaccordo: "Quella del nucleare - sostiene Maurizio Baruffi dei Verdi-Arancia - sarebbe una scelta assolutamente irresponsabile. La rivolta dei cittadini di Scanzano deve farci riflettere ulteriormente su questo delicato tema". E, a margine della commissione, è stata consegnata una lettera aperta al sindaco, scritta proprio dal comitato "Scanziamo le scorie", in cui si ripercorrono le tappe della vicenda della località individuata come sito unico per lo stoccaggio delle scorie nucleari a 600-800 metri di profondità. "Speriamo, signor sindaco - conclude il testo - che i suoi concittadini e quelli della Lombardia comprendano e riflettano sui rischi che tali scelte comportano per il nostro futuro che qui a Scanzano Ionico, Basilicata, purtroppo è già cominciato".
Il capogruppo di Rifondazione, Gianni Occhi, chiarisce che "faremo di tutto per non far neppure arrivare in aula la mozione sul nucleare, anche perché, passato l'entusiasmo del dopo blackout, probabilmente ci sono molti dubbi anche all'interno della Casa delle libertà". E ai consiglieri del centrosinistra che invocano energie alternative, il professor Fornaciari risponde secco: "Non esistono alternative. Il vento e il sole, che tanto vengono evocati, costano da 5 a 8 volte in più e soprattutto sono intermittenti, nel senso che l'energia che producono non può essere immagazzinata". Fra l'altro, Fornaciari preme sui tempi "perché l'era del petrolio sta per finire". Insomma, bisogna muoversi. Ma fuori dal palazzo, i giovani della delegazione di Scanzano urlano slogan contro il nucleare: "Oggi a Scanzano, domani a Milano"...

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