IL VERTICE SUL CLIMA
29 novembre 2003

Da: La Repubblica
Di: Stefano Rossi

Conto alla rovescia. Inizia lunedì e si concluderà il 12 dicembre il vertice internazionale sul clima, un appuntamento i cui precedenti più famosi sono quelli di Rio de Janeiro e di Kyoto. Tecnicamente, quella che sta aprirsi è la Cop9, dove Cop sta per Conference of the parties, Conferenza delle parti, e il numero significa che siamo giunti alla nona edizione. A Milano, una città che ha molto da farsi perdonare in fatto di inquinamento, si confronteranno i 188 Stati che nel 1992, durante la Conferenza mondiale sull´Ambiente di Rio de Janeiro, hanno firmato la Convenzione sui cambiamenti climatici. La Convenzione, che è entrata in vigore nel 1994 ratificata anche dagli Usa, aveva lo scopo di ridurre le emissioni di gas che alterano il clima ma non fissava limiti precisi alle emissioni né tempi certi per diminuirle. A questo ha provveduto, come si sa, un protocollo approvato dalla Cop3 di Kyoto nel 1997. Per diventare vincolante per i firmatari il protocollo dev´essere ratificato da almeno 55 Paesi responsabili per non meno del 55% delle emissioni. L´Italia lo ha fatto nel maggio 2002, la Ue un mese prima. Finora 119 nazioni hanno ratificato il protocollo, ma per il 44,2% di emissioni totali nel pianeta dunque questo non è entrato in vigore. Determinante la defezione degli Usa nel 2001 (36% di emissioni). Lo stesso anno, la Cop7 di Marrakesh ha tentato un compromesso, consentendo ai Paesi industrializzati di barattare il diritto a inquinare di più contro misure anti emissioni nei Paesi in via di sviluppo e dell´Europa dell´Est.
La Cop8 di New Delhi ha tentato poi di riavviare un difficile processo. La Cop9 di Milano dovrebbe stabilire nei dettagli i meccanismi di scambio approvati a Marrakesh e definire le sanzioni per chi non rispetta le regole. Quello italiano è dunque un passaggio che potrebbe diventare storico qualora al protocollo di Kyoto aderisse la Russia (17% di emissioni). Lo sperano le 330 associazioni ambientaliste raccolte nel Can, Climate action network, soggetto riconosciuto da Cop9. Fra gli italiani, tutte le associazioni ecologiste a partire da Wwf e Legambiente, più Cgil, Acli, Arci, gruppi studenteschi, pacifisti, no global. Il Can attribuirà ogni giorno il Fossil of the day, ironico «premio» alla delegazione che sta facendo più ostruzionismo.
Ostruzionista è anche la Regione, secondo i Verdi. La Lombardia sarà fra i protagonisti al padiglione 17 bis, quello sui temi italiani, con molti convegni di rilievo come la conferenza del 4 dicembre (ore 14-18) sullo stato dell´ambiente a Milano e quella del 5 (ore 15-18) sulle politiche forestali regionali. Tuttavia, accusano i Verdi, «la Regione non dice che dal 1990 a oggi le emissioni lombarde sono aumentate del 12%, soprattutto a causa delle auto. Sbagliato dunque promuovere nuove autostrade». Il primo dicembre, infine, consiglio comunale straordinario sulla Cop9. Le opposizioni hanno dovuto insistere per averlo, con la relazione dell´assessore all´Ambiente Zampaglione e gli interventi di due esponenti di associazioni ambientaliste. La minoranza dovrebbe scegliere Andrea Poggio, presidente di Legambiente Lombardia. La maggioranza starebbe pensando a Giovanni Terzi. «È stato sospeso dal prefetto dalla carica di consigliere comunale e ora viene richiamato in aula? Cattivo gusto istituzionale», commentano per l´opposizione Milly Moratti e Maurizio Baruffi. Anche il clima politico si sta scaldando.

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