INQUINAMENTO
28 novembre 2003

Da: Il Giorno
Di:

PM10, anidride carbonica, ozono, benzene, metalli pesanti, scorie nucleari... Il solo elenco fa venire il mal di testa, non parliamo poi delle conseguenze reali sulla salute di ciascuno di noi quando l’elenco si trasforma in realtà. Viviamo in una delle regioni e delle aree metropolitane più ricche e sviluppate d’Europa, dove si concentrano tassi elevatissimi di mobilità e di scambi commerciali e dove, in un recente passato, si trovava anche una produzione industriale di importanza assoluta. Questa ricchezza, questo sviluppo, hanno dei costi. Non sono costi che si misurano immediatamente, nel prezzo delle merci o dei servizi. Sono costi che si scaricano sulla nostra salute e sulle generazioni successive. Così oggi è necessario bonificare con cura le aree industriali dove per decenni sono stati depositati veleni chimici di ogni sorta. Così oggi è necessario bloccare il traffico privato come misura di prevenzione nei confronti dell’inquinamento.
Per queste ragioni è opportuno cambiare il modo in cui si fanno le scelte, a partire da quelle della pubblica amministrazione. Quando si progetta un nuovo edificio, una scuola o un ospedale, bisogna immaginarlo capace di contenere al massimo i consumi energetici, anche se la realizzazione dovesse costare un po’ di più. Perché nell’arco di pochi anni la riduzione delle bollette del riscaldamento rende quell’edificio più economico. E in grado di consumare minori quantità di combustibile. E quindi di produrre meno emissioni inquinanti. Per le stesse ragioni quando si cambia una lampadina nella propria abitazione è bene acquistarne una a basso consumo e quando si acquista un elettrodomestico è necessario prestare attenzione all’etichetta energetica, scegliendone uno di classe A.
Così quando usciamo di casa per andare in ufficio o al cinema è meglio chiedersi se l’automobile sia proprio l’unica possibilità che abbiamo per raggiungere la nostra meta. Perché scegliere la bicicletta o il mezzo pubblico potrebbe rivelarsi, magari a sorpresa, più economico, più piacevole, più divertente.
In poche parole, scegliere comportamenti virtuosi è l’unica strada da percorrere per invertire la rotta e ridurre l’inquinamento che misuriamo tutti i giorni (riscaldamenti, traffico) e quello che misurerà la generazione successiva alla nostra.

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