AMBIENTE E SMOG, LE SCOMMESSE DI MILANO
30 novembre 2003

Da: Corriere della Sera
Di: Paolo Foschini

Da domani il vertice mondiale su inquinamento e clima. L'assessore Zampaglione: la città è migliorata
Praticamente il mondo intero riunito a Milano per parlare d'ambiente: da domani succederà, e durerà fino al 12 dicembre. Con numeri che bastano da soli a far impressione e sono stati ripetuti ormai da giorni: seimila delegati, capi di governo, centinaia di associazioni, un elenco di incontri e workshop che non finisce più, il tutto nella speranza di arrivare in fondo con la firma di qualche documento che rappresenti un passo avanti verso la sospirata ratifica - in verità ancora lontana - del Protocollo di Kyoto contro i gas-serra che stanno trasformando il pianeta in un forno a microonde. E Milano, nel frattempo, come sta?
Il Consiglio comunale, per fare il punto sulla città in relazione agli argomenti del "Cop9" - è il nono appuntamento del genere, il primo risale al '90 - si riunirà a sua volta oggi a Palazzo Marino, poche ore dopo l'avvio del summit in Fiera. E l'elenco di doglianze riassunto dalle opposizioni è lungo: depuratori, smog, traffico, rifiuti, rumore. Ci sarebbe anche l'anidride carbonica, principale colpevole dell'effetto-serra, che secondo i Verdi è cresciuta in Lombardia di oltre il 12 per cento negli ultimi tredici anni: ma questo - va detto - è lo stesso andamento che malgrado tutto continua ad accomunare l'intero Occidente industrializzato. Il Rapporto sullo stato dell'ambiente a Milano, appena pubblicato dal Comune, è stato descritto dall'assessore Domenico Zampaglione come "il primo passo verso l'applicazione dell'Agenda 21, documento di programmazione ambientale sottoscritto da duemila città in Europa ma che Milano, in Italia, è tra le prime ad aver raccolto". Il rapporto contiene tutte le cifre, dettagliatissime, sulle condizioni di aria, acque, suolo, anche se aggiornate al 2001. "Peccato - è la riserva del consigliere verde Maurizio Baruffi - che il Comune si impegni effettivamente molto a produrre studi ma un po' meno in interventi concreti".
La prima emergenza percepita dai milanesi, anche secondo il Rapporto, resta tuttora lo smog abbinato al traffico. I livelli di Pm10, a differenza di altri inquinanti come il benzene, negli ultimi anni non sono calati un granché. Non che non sia stato fatto niente: tra otto giorni esatti, ad esempio, il sindaco Albertini inaugurerà non solo la nuova stazione di piazzale Maciachini ma anche le metrotranvie nord e sud. "E questo è senz'altro positivo - riconosce tra gli altri il suo predecessore Carlo Tognoli - ma continuo a ritenere che anche la chiusura al traffico del centro storico darebbe un bel contributo in più". Accanto a questo c'è naturalmente il problema caldaie. Comune e Regione anche quest'anno hanno rilanciato alcuni incentivi per la sostituzione dei vecchi impianti, insieme con la campagna per il bollino verde di manutenzione. Ma gli edifici pubblici riscaldati a gasolio - contando solo quelli comunali - sono ancora più di trecento: il prossimo anno saranno sostituiti un'ottantina di impianti. "Ma manca tuttora il Piano energetico comunale - osserva Baruffi - che è lo strumento principale per il contenimento dei consumi".
Sui depuratori delle fogne, la cui realizzazione è stata in effetti sbloccata dopo trent'anni, resta il problema dello smaltimento dei fanghi. Gli impianti di Peschiera e Milano Sud cominceranno a funzionare l'anno prossimo, Nosedo ha iniziato a farlo in parte. Sempre in tema di smaltimento, malgrado il rapporto di Palazzo Marino evidenzi che la raccolta differenziata di vetro, carta e alluminio funziona assai più a Milano che altrove, le opposizioni contestano che il Comune abbia di fatto rinunciato alla raccolta differenziata del cosiddetto "umido". Infine le onde elettromagnetiche. Anche il Piano di localizzazione delle antenne e dei ripetitori di cellulari, radio e tv, previsto da una legge regionale del 2000, attende ancora di essere stilato.

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