IL SUO NOME ALL'ARENA, IL COMUNE DICE SÌ
5 febbraio 2002

Da: La Repubblica - Milano
Di: Luca Pagni

"Quando, nell'ottobre scorso, Walter Veltroni ha deciso di dedicare a Gianni Brera una via di Roma, mi sono detto che era una vergogna che Milano non ci avesse ancora pensato". Maurizio Baruffi, consigliere comunale dei verdi, la racconta così. Ieri sera, dopo il voto positivo del Consiglio comunale (42 favorevoli su 42 presenti di tutti i partiti, assente il sindaco Albertini), Baruffi non ha nascosto la soddisfazione.
È stata la sua iniziativa, assieme a quella del consigliere comunale di Forza Italia, Alan Rizzi, a restituire a Gianni Brera quello che aveva già deciso la giunta nel '98: intitolare l'Arena Civica a uno dei più illustri giornalisti italiani.
Baruffi e Rizzi sono riusciti a ribaltare il precedente voto di Palazzo Marino. Su proposta dell'ex presidente del Consiglio comunale, Massimo De Carolis, un gruppetto di consiglieri di Forza Italia era riuscito nel golpe di far approvare (con soli otto voti) l'intitolazione a Brera del Palasport da realizzare a San Siro, al posto di quello crollato sotto il peso della neve nel Natale dell'85. In precedenza, De Carolis aveva proposto di "riservare l'intitolazione dell'Arena a un grande atleta", preferendo dedicare a Brera una non meglio specificata "grande organizzazione sportiva avente carattere permanente".
Proposte avversate prima, e maldigerite poi, dall'Associazione Amici di Gianni Brera, che aveva promosso - anche dalle pagine di Repubblica - una campagna e una raccolta di firme tra milanesi più o meno illustri perché al giornalista e scrittore venisse dedicato un impianto vero, e amato, come l'Arena e non un impianto sportivo che, per ora, esiste solo sulla carta e che, bocciata l'ubicazione a San Siro da parte della giunta, non è ancora dato sapere dove mai verrà realizzato.
Ieri sera a Palazzo Marino era presente anche il figlio, Marco Brera, che guida l'associazione: "Milano - ha commentato - ha compiuto un gesto perfetto. Perché è lì, all'Arena, che lui è nato come giornalista creatore di prosa". Brera, infatti, nel primo dopoguerra fu da redattore della Gazzetta inviato a seguire manifestazioni di atletica leggera che si tenevano appunto all'Arena. "Prima di allora - ha riferito il figlio - non aveva mai seguito l'atletica, ma solo boxe e calcio. Ebbene, se ne innamorò. Si mise a studiare la scientificità di quello sport, di quegli allenamenti. Ed è da quello studio rigoroso che è poi nata la sua passione per la parola.
Da lì, dall'Arena, si può dire che è nato il libro 'Il senso degli Ercoli', che scrisse sui campioni dell'atletica". Gianni Brera, tra l'altro, sul campo dell'Arena fu giocatore di calcio. "Vi giocò - ha ricordato Marco Brera - quando era alle giovanili del Milan. Il fatto che oggi Milano riconosca a lui quell'impianto è un epilogo perfetto". L'assessore allo Sport, Aldo Brandirali ha promesso che la prossima settimana verrà approvata in giunta la delibera che ratifica la decisione del Consiglio comunale: "La cerimonia di inaugurazione - si impegna l'assessore - avverrà non appena sarà pronta la targa per Brera", la cui realizzazione potrebbe essere affidata al suo grande amico Ottavio Missoni.

Fonte: La Repubblica - Milano

Torna all'archivio cronologico

Torna all'archivio tematico

Segnala questa pagina via email

Torna alla pagina principale