BUON 2004, FIRMATO SANT´AGOSTINO
20 dicembre 2003

Da: La Repubblica
Di: Caterina Pasolini

Fammi gli auguri e ti dirò chi sei. Un concetto che vale anche nei palazzi della politica. A svelare indole e visione del mondo, gusti estetici e fede in senso lato, in questi giorni prenatalizi sono sicuramente i cartoncini di auguri. Capaci di raccontare molto di chi li ha scelti, di chi ha vagliato con cura decine di personaggi storici, per trovare la giusta frase da rubare e nella quali si identifica, o di chi invece ci ha provato da solo a lasciare un segno.
Tra i politici milanesi e lombardi in cerca delle parole "per dirlo", c´è chi ha chiesto aiuto ai padri della chiesa, chi a filosofi e chi a se stesso. Sul fronte dell´iconografia c´è chi ha voluto i Re Magi del Guercino e chi una bussola col vischio, e chi ha addirittura disegnato una pianta di marijuana addobbata ad alberello natalizio, come il capogruppo dei Verdi in Comune Maurizio Baruffi, scrivendoci accanto un "più erba e meno asfalto".
Curiosando tra consiglieri di Palazzo Isimbardi e Pirellone, si snoda un filo di auguri che va da Gandhi a Sant'Agostino. Paolo Matteucci capogruppo dei Ds in Provincia, ha affidato gli auguri per "le festività 2003-2004" alle parole del Mahatma: "Non c´è cammino per la pace, la pace è il cammino". Sul fronte opposto preferisce il santo delle confessioni il capogruppo di Forza Italia in Regione Giulio Boscagli, che ha fatto stampare sul cartoncino alcune frasi da "I discorsi al popolo di Sant´Agostino", in cui si celebra la visione della Madonna col Cristo Bambino: "Una donna che teneva in braccio colui che i cieli non saprebbero contenere". Chi rischia di suo, e in copertina ha la bussola, è il presidente del consiglio provinciale Roberto Caputo, che scrive un "Grande è l'attenzione per la comunità dell'uomo, quando grande è la politica". Sperando, dice, che torni la politica con la P maiuscola e che questa città si accorga dell'emergenza che cresce, dei più deboli.
Generalmente la dizione dei cartoncini include oltre al Buon Anno nuovo il classico Buon Natale, ma c´è chi, come la Camera del lavoro, ha optato per un più laico "Buone feste" scritto in quattro lingue e i colleghi della Filt Cgil Lombardia, che hanno aggiunto la speranza "che il nuovo anno porti dialogo e pace nel mondo".

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