«CARO SINDACO, TENGA DURO. E ANCHE NOI SAREMO CON LEI»
9 marzo 2002
Da: Corriere della Sera
Di:
Caro Sindaco, tenga duro e vada avanti. La regolamentazione della distribuzione delle
merci in città è uno di quei provvedimenti indispensabili per riportare sotto controllo il
traffico caotico di Milano. Come centrosinistra siamo stati poche volte d'accordo con lei.
Anzitutto sul modo di amministrare la città, troppo aziendalista e poco propenso al confronto
con la società civile (non però con i poteri forti). Disaccordo poi sulla gestione delle
principali emergenze ambientali di Milano. Molte delle quali sono diventate tali proprio perché
in un primo momento prese sotto gamba. Durante il suo primo mandato la questione del traffico è
stata lasciata agli ultimi posti dell'agenda. Stessa cosa per il depuratore. Sul traffico e
sulla questione ambientale, l'Ulivo ha progetti e soprattutto metodi alternativi a quelli della
sua amministrazione e a quelli del centrodestra.
Ma in questo particolare momento è giusto andare oltre gli schieramenti e guardare
all'interesse di tutti, della città. E' per questo che giudichiamo negativamente la posizione
delle associazioni dei piccoli trasportatori che si oppongono tenacemente alla regolamentazione
della distribuzione delle merci. Tenga duro e vada avanti, perché la salute e la qualità della
vita dei nostri concittadini vengono prima di tutto. E sulla questione del ticket d'ingresso
apra al più presto un dibattito in Consiglio comunale. Faccia di tutto, noi faremo la nostra
parte all'interno del centrosinistra, affinché il dibattito su questo tema non si trasformi in
scontro ideologico. Noi, in linea di principio, come ambientalisti nell'Ulivo sul road pricing
non siamo contrari. Ci sembra però impraticabile dal punto di vista tecnico per la
conformazione che ha la città di Milano e azzardato dal punto di vista etico: prima rendiamo
accessibile la nostra città per i servizi e per l'accoglienza che può offrire e poi pensiamo a
come far pagare l'offerta di queste risorse.
Il metodo più efficace per discutere di questi temi e dello sviluppo sostenibile dei
centri urbani è quello messo a punto nel 1992 a Rio de Janeiro, durante l'Earth summit. Si
chiama Agenda 21 (dove 21 sta per ventunesimo secolo). A Pavia, una delle poche città lombarde
ad aver istituito l'ufficio per l'Agenda 21, con questo approccio si sta affrontando
l'importante e delicata questione del futuro delle aree industriali dismesse.
Carlo Monguzzi, Maurizio Baruffi e Milly Moratti
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