«A MILANO C’È PIÙ VERDE, NON SIAMO I KILLER DEGLI ALBERI»
29 febbraio 2004

Da: Corriere della Sera
Di: Davide Gorni

Jaracanda . Macché, cercis siliquastrum . Nemmeno sul nome si mettono d'accordo. Nemmeno sulla specie delle piante tagliate in piazzale Dateo. Seppur così diverse tra loro. Le prime con le foglie bipennate, a tanti picciòli. Con foglie reniformi (a forma di rene) il cercis, l'albero che la leggenda associa all'impiccagione di Giuda. E se non si trova intesa sul nome, figuriamoci sul resto. Così è scontro aperto tra residenti e amministratori. Una battaglia estesa all'intera città. Entrambi fermi sulle rispettive posizioni. Nel segno di un desiderio che, negli intenti, è comune: la tutela del verde. Per i rappresentanti di quartiere, là dove c'era l'erba "ora ci sono nuovi parcheggi sotterranei". Per il Comune "c'è ancora più verde di prima": parola di Riccardo De Corato, parola di vicesindaco con delega ai lavori pubblici. Ma le parole servono a poco. Servono i fatti. Per questo i residenti sono scesi in strada ieri in via Tommaso da Cazzaniga. Con tanto di polizia a contenere la rabbia per i tagli all'Orto Botanico a Garibaldi. E De Corato replica: gli stanziamenti? "Dal '97 a oggi il Comune ha speso 182 milioni di euro, a cui vanno aggiunti i 103 milioni dei privati, detratti dagli oneri fiscali". E la distesa verde? "Sei anni fa era di 10 milioni di metri quadrati. Oggi sono 18 milioni e mezzo. Tradotto: prima i metri quadrati pro capite erano 7,6, adesso sono 13,87". Uno standard di qualità ambientale che si avvicina a Copenaghen, segnala il vicesindaco. Senza contare i due milioni di metri quadrati di verde "disponibili con il recupero delle aree industriali dismesse". E sul patrimonio vegetativo, come la mettiamo? "Dal '97 abbiamo piantumato 30.623 nuovi alberi".
Ma i conti non tornano ad ambientalisti e residenti. La cui protesta non si ferma. Anzi si accende a suon di petizioni, interpellanze, striscioni, raccolte di firme. E su ogni questione è botta e risposta, un ping pong a oltranza. Alla battuta Maurizio Baruffi, consigliere dei Verdi a Palazzo Marino: "Tagliano gli alberi per costruire parcheggi". Risponde De Corato: "Ove possibile, le piante vengono conservate o trasferite in un'altra area verde. Si abbattono solo quelle a fine ciclo vegetativo". Come le due di piazzale Dateo, jaracanda o cercis che fossero: "Presentavano ammassi fungini e cavità nel tronco. Erano pericolose".
Ecco la pericolosità, legata allo stato di salute degli alberi. Stavolta alla battuta c'è il Comune. Per far fronte ai problemi fitosanitari, allo stress da traffico, alle condizioni microclimatiche è nata una squadra di pronto intervento con il supporto della facoltà di Agraria dell'Università degli Studi. Compito: monitorare le piante stradali. Una sorta di check up "su base triennale. Accertiamo se sono sane, malate, morte. Poi interveniamo: curando, trasferendo o, nel caso, tagliando. Finora sono stati controllati trentamila alberi, altrettanti lo saranno a breve". Interventi su cui pone dubbi un esperto, Riccardo Tucci, agronomo: "Non sono d'accordo. I platani di corso Sempione sono vivi e vegeti: dritti, non il fusto inclinato né la chioma squilibrata. Perché tagliarli?". E perché, si domanda il verde Michele Sacerdote, "le piante vengono abbattute all'alba o alla sera, quando nessuno vede?". E ancora: "Perché parchi e giardini si presentano trasandati, poco puliti, con poche aree per i cani e zone giochi per bimbi?", incalza Legambiente. De Corato risponde con l'appalto a performance "che obbliga la società che si aggiudica la manutenzione a una pluralità di servizi integrati. La spesa? per il triennio 2003-2006 sono previsti 53 milioni di euro". E le aree per cani? "Ne abbiamo approvate 41 di nuove". E i parchi per bambini? "Sono 64 quelli realizzati da poco, altri 40 sono allo studio. Nel rapporto parco attrezzato-verde pubblico Milano batte Roma".
Dunque. Che importa la specie dell'albero: la partita sul tavolo verde milanese è solo all'inizio.
LE EMAIL AL CORRIERE
"Distruggono l'ambiente per far posto alle auto Basta cemento, difendiamo il futuro dei nostri figli"
A causa dei lavori di costruzione di box in via Benedetto Marcello sono stati tagliati più di 50 alberi. Il Consiglio di zona assicura che verranno ripiantati. Ma quale crescita potranno avere sopra una colata di cemento? È ora di ridare spazio verde agli abitanti.
Melissa Gabardi
Vorrei segnalare l'abbattimento di un grossa quantità di alberi ad alto fusto in via Scheiwiller. Il motivo di questo scempio è la costruzione di box sotterranei. Ciò che è successo è un fatto deprecabile, aggravato dalla assoluta carenza di alberi in zona.
E. L.
Sono dell'opinione che il verde non solo deve essere rispettato, ma anche valorizzato: ci dovrebbe essere una politica volta al recupero degli angoli di periferia diventati terra di nessuno, dove si devono piantare alberi e recuperare prati. Non tener conto però che tutte le auto che vanno a finire nei parcheggi sotterranei sono meno macchine che si vedono sulle strade mi sembra un errore.
Roberto Reati
È fondamentale garantire che, una volta costruiti i parcheggi, la superficie venga destinata a verde, con alberi e giardini. In modo corretto e migliorativo rispetto a quanto c'era prima, risarcendo così, anche moralmente, i cittadini che hanno sopportato per anni gli inconvenienti degli scavi. Ma ho dubbi sulla capacità ed onerosità di mantenere in stato decoroso le aree verdi.
Maurizio Ravasi
Tra via De Lemene e via Papa, di fianco a viale Scarampo, esisteva un'oasi di verde per passeggiare. Da circa un mese c'è un cantiere per la costruzione di box per far posto al quale sono stati abbattuti numerosi alberi alti e belli. Non è solo l'insensibilità per le piante che offende, ma anche l'insensibilità per i cittadini che cercano di ritagliarsi spazi in una città sempre più disumana.
Giuliana Fiorili
All'alba del nuovo millennio a Milano si abbattono decine di alberi, si costruiscono posteggi all'interno della città, le metrotramvie prendono il posto di future nuove linee metropolitane. In quale direzione stiamo andando?
Luca Ricordi
Intorno ad una parte del Parco Baravalle è stato avviato un cantiere per realizzare un nuovo parcheggio sotterraneo E' una zona dove sorgono anche alberi di alto fusto. Abbatterli è un segno di insensibilità nei confronti del verde pubblico e delle esigenze dei cittadini più deboli: bambini ed anziani. Edilio E. Rossi
L'AMBIENTALISTA
Rota: servono soluzioni alternative
E' necessario studiare una soluzione per costruire i posteggi senza danneggiare le piante. Dove si fanno 100 box sotterranei non se ne devono realizzare altrettanti in superficie. Riceviamo quotidianamente telefonate di cittadini che ci chiedono di intervenire. Ogni giorno appoggiamo i comitati di quartiere. E' davvero arrivato il momento di trovare una soluzione per tutelare i giardini di quartiere. Il problema è da affrontare anche insieme con le imprese di costruzione dei posteggi.

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