TOPI, RIFIUTI E VERDE ABBANDONATO È LA FACCIA OSCURA DELLA METROPOLI
25 marzo 2004

Da: La Repubblica
Di: Zita Dazzi

I cittadini levano le auto, qualcuno prende pure la multa perché se n´è dimenticato. Passano i camion con le grandi spazzole rotonde e i getti d´acqua. Ma quando alla mattina la gente esce di casa per andare a lavorare, il ponte che attraversa i binari è sporco come sempre e il topo morto è ancora lì. Qualcuno lo sposta col piede verso il marciapiede. Il cadavere peloso resta per altri giorni davanti al bar dell´angolo, fino a quando una mano ignota lo butta in un cassonetto.
Certo, questi sono episodi limite, non capitano tutti i giorni. Ma tutti i giorni arrivano ai giornali lettere di cittadini indignati per le scene di ordinario degrado urbano a cui assistono. Nonostante i turni settimanali di pulizia delle strade, ovunque la sporcizia si accumula. Non si tratta quasi mai di grandi scempi, di situazioni irrimediabili, di enormi accumuli. Piuttosto di un costante e sottile stato di disordine metropolitano, con marciapiedi pieni di cacche, angoli intasati di cartacce, cestini da cui tracimano sacchetti, aiuole appaltate a sponsor dimentichi dei loro obblighi di manutenzione del verde.
La prima segnalazione arriva da piazza Ascoli, proprio davanti all´istituto Virgilio, non lontano da Città Studi. Sarebbe il Rotary Club a firmare lo styling del giardinetto davanti alla scuola magistrale. Ma qualche banda di vandali evidentemente ha preso possesso dell´area. I segni del bivacco sulle panchine al centro della rotonda sono evidenti. Bottiglie di plastica e di vetro, sacchetti di polietilene, rifiuti, cartacce, avanzi di cibo, pacchetti di patatine vuoti, fazzoletti, cicche di sigarette, taniche vuote, giornali ormai ingialliti, cartoni, pile. Uno schifo, insomma, proprio in mezzo ai cespugli di Ligustrum ovalifolium e di Cornus Alba elegantissima il cui nome il Rotary ha pensato bene di segnalare con eleganti cartellini metallici che si ergono in mezzo ai rifiuti.
Ma che non tutte le aiuole vengono col buco lo si capisce anche spostandosi dall´altra parte della città, in piazzale Baracca, dove quella che doveva essere un´area verde sponsorizzata al momento è solo un cantiere in cerca d´autore. Non c´è pianta e non ci sono fiori dentro alla recinzione dove troneggia un cartello triangolare con scritto: "Scavi". Ma nessuno scava, né tantomeno lavora. E così, proprio nel cuore di uno dei quartieri nobili della città, al posto di un fazzoletto verde, ci sono terra, fango, pozzanghere, recinzioni provvisorie o divelte. Intendiamoci, come dice il consigliere comunale dei verdi Maurizio Baruffi, non è che un´aiuola ben curata possa modificare radicalmente la qualità del vivere urbano, che è ormai condizionata dall´altissima concentrazione di cemento. Ma sarebbe già qualcosa alzarsi alla mattina e vedere un punto verde in mezzo alle lamiere delle macchine in coda ai semafori. Se poi dal centro ci si sposta verso la cintura esterna della città, la situazione se possibile peggiora. Guidati da Umberto Bonora, consigliere di zona 2 ed ex guardia ecologica volontaria, si può scoprire l´altra faccia di Milano. Basta fare un giro dalle parti di via Sammartini, la strada che costeggia i binari ferroviari della stazione Centrale. Nell´ultimo tratto c´è una vera e propria discarica a cielo aperto. Decine di televisori sfasciati, copertoni d´auto, batterie scariche, mobili sfasciati, materassi marciti, ferraglia, assi, detriti. In questo cimitero i milanesi vengono a scaricare quel che non serve più. "E dire che basterebbe chiamare il numero verde dell´Amsa per farsi venire a ritirare a casa gratuitamente tutto quel che si vuole", spiega Bonora, che dopo una lunga carriera di cacciatore dei nemici dell´ambiente conosce il territorio metropolitano palmo a palmo, discarica abusiva per discarica abusiva. Col regolamento dello smaltimento rifiuti e il blocchetto delle contravvenzioni alla mano, ci sono circa 250 guardie ecologiche che pattugliano la città e i parchi. "Ma è una battaglia impari - spiega Bonora -. Ci sono persone maleducate che aspettano la notte per disfarsi di elettrodomestici o di rifiuti ingombranti, inerti, o materiali pericolosi che andrebbero portati alle riciclerie dell´Amsa. Ogni volta che scopriamo un deposito abusivo facciamo intervenire l´azienda, ma queste operazione straordinarie costano molto e a pagarli è la collettività".
Per vedere i risultati di queste cattive abitudini non bisogna andare molto lontano. Micro discariche abusive spuntano nel corso di una sola notte da via Bonfadini, in zona Ortomercato, a via Prospero Finzi a Greco, da via Maratta a via Mar Ionio in zona San Siro, da via Palmanova a viale Monza, da via Caianello alla Bovisa a via de Cristoforis e via Confalonieri all´Isola. Per non parlare dei Navigli, che alcuni evidentemente usano come discarica. Al Ticinese sono cominciate pochi giorni fa le grandi pulizie di primavera. L´assessore regionale Carlo Lio ha colto l´occasione per sgridare gli incivili che buttano di tutto nei canali, compreso biciclette, lavatrici rotte e reti da materasso. L´ultimo tratto della Martesana invece adesso è in secca. Pieno di rifiuti. L´assessore Lio dovrebbe fare un giro anche da quelle parti.

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