IL 3 MAGGIO MANIFESTAZIONE PER DIFENDERE I GIARDINI.
23 aprile 2004

Da: Corriere della Sera
Di: Simona Ravizza

Una marcia per gli alberi. Dal Ticinese a Palazzo Marino. Per dire no alla costruzione di box al posto delle piante. Abitanti di ogni angolo di Milano si danno appuntamento il 3 maggio in piazza XXIV Maggio. Lì, dove c’è una quercia ultracentenaria tra le più antiche di Milano. È la decisione scaturita ieri sera, al termine di un incontro che ha riunito i comitati di quartiere contro l’avanzata dei posteggi. Ancora in lotta. Da piazza Novelli a piazza Oberdan fino a piazza Bernini, piazza Grandi, piazza Aspromonte. Da Largo Tel Aviv a Rio de Janeiro. Da via delle Betulle a piazzale Libia. È una protesta che monta di giorno in giorno. Senza più fermarsi a petizioni, riunioni in consiglio di zona, raccolta di firme. Dopo i pensionati degli Olmi in cima agli alberi per difenderli dalle motoseghe, adesso i quartieri si riuniscono. Pensano di rivolgersi ad avvocati. Organizzano cortei. Insieme. Alla sede dei Verdi è stata messa a punto una sfilata per le vie di Milano. Partenza alle 5 di pomeriggio, arrivo alle 7 in piazza della Scala. «L’obiettivo - dice il consigliere dei Verdi, Maurizio Baruffi - è anche di ottenere una seduta straordinaria del consiglio comunale. Dedicata al verde. In difesa dei giardini di quartiere».
Di settimana in settimana la battaglia contro le motoseghe assume nuove sfaccettature. «Mercoledì il comitato di piazzale Libia ha chiesto al consiglio di zona di portare la protesta in consiglio comunale - spiega la portavoce del quartiere, Cristina Massa -. Siamo contro la costruzione di 85 parcheggi da vent’anni, non intendiamo arrenderci adesso». Margherita Motto fa il punto su piazza Novelli: «Sono da abbattere 18 sofore per realizzare 284 box. Le alternative presentate dagli abitanti per salvaguardare la piazza sono appena state scartate per problemi tecnici. Adesso non ci resta che rivolgerci a un legale. Almeno in caso di via libera ai cantieri». Per le piazze Bernini e Aspromonte Mariolina De Luca si appella «alle norme sulla tutela naturale»: i tre luoghi sono stati riconosciuti dalla Regione Lombardia «di non comune bellezza. E, dunque, da proteggere». I residenti di largo Rio de Janeiro temono il danneggiamento di 20 tigli. «Oltre al fatto - osserva Edvige Cambiaghi - che la piazza sarà deturpata anche dal taglio di 6 alberi. Siamo riusciti, però, a salvare due cedri del Libano».
In risposta alla mobilitazione dei quartieri, le società incaricate della costruzione dei box tentano la strada del dialogo. Valerio Miscio, consulente delle cooperativa Città Studi, spiega: «Il via ai cantieri in largo Rio di Janeiro e in piazza Bernini è slittato a quest’estate, in attesa di un’autorizzazione dei vigili del fuoco - afferma -. Gli scavi saranno realizzati con un sistema innovativo in grado di salvaguardare gli alberi. È la tecnica dei diaframmi. Le pareti dei posteggi saranno costruite in modo da non compromettere le piante». L’assessore ai Parchi e Giardini, Riccardo De Corato, l’ha già ripetuto in altre occasioni: «Il verde in città rispetto al 1997 è praticamente raddoppiato. Fino ai 18 milioni di metri quadrati di oggi».

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