I NAPOLETANI AL SINDACO: BATTUTA INFELICE, ANCHE NOI RISPETTIAMO LE REGOLE
25 gennaio 2002
Da: Corriere della Sera
Di: Ro. Ver.
La gaffe del sindaco intasa i centralini del Comune. Le parole di Albertini sui
«napoletani» («Chissà se sarebbero stati così obbedienti come i milanesi», aveva osservato
a proposito del rispetto delle ordinanze sul traffico) non sono state gradite dagli interessati
che hanno chiamato i numeri di Palazzo Marino per protestare e hanno inviato decine di
lettere e e-mail.
E la frase del sindaco è stata anche al centro di una contestazione in
Consiglio comunale. Il diessino Aldo Ugliano ha mostrato in aula un cartello con scritto:
«Sono napoletano. Rispetto le regole. Sono educato. Mi dispiace per il sindaco».
Il verde
Maurizio Baruffi è arrivato invece con la maglia del Napoli ed è intervenuto indossando una
sciarpa con i colori partenopei. «Scusate, sono costipato». «La gaffe del sindaco - ha poi
osservato il consigliere dei Verdi - dimostra la grande tensione che vive la città di Milano».
Sulle dichiarazioni del sindaco ha preso la parola per i Ds anche Valter Molinaro. Alla
domanda su cosa sarebbe accaduto a Napoli il consigliere ha risposto con i dati dell’Istat:
«Nel ’98 a Napoli sono state effettuate 78 giornate di blocco del traffico, delle quali solo
tre determinate dal superamento del livello di allarme e 75 come blocchi preventivi,
effettuati in modo sistematico durante la settimana. Chi è più attento all’ambiente?».
Molinaro ha inoltre replicato al vicesindaco Riccardo De Corato, secondo il quale Milano è
la città che più di ogni altra si impegna contro l’inquinamento. Anche in questo caso il
consigliere ha snocciolato le cifre. «Milano ha un numero inferiore di centraline per
monitorare l’aria rispetto ad altre città italiane - ha detto -. Ne hanno di più ad esempio
Torino, Trieste, Genova, Firenze, Catania e Napoli». Le centraline di Milano, ha aggiunto,
«misurano solo sei tipi di inquinanti, mentre a Trento ne misurano dieci, a Venezia, Genova,
Potenza e Palermo nove, a Firenze, Perugia, Bolzano e Aosta otto, a Trieste, Bologna e
Bari sette».
«Anziché lamentarsi dell’immagine inquinata di Milano - ha concluso Molinaro -
questi amministratori dovrebbero impegnarsi per tutelare la salute dei cittadini». Gianni
Occhi, capogruppo di Rifondazione, ha osservato che «la giunta tende a dire che il
principale responsabile dell’inquinamento è il riscaldamento, ma se così fosse la
responsabilità del sindaco sarebbe più grave: su questo fronte si potrebbero adottare
misure in sei mesi, invece in tanti anni non è stato fatto nulla». Ma più o meno tutti, dai
banchi dell’opposizione, hanno fatto notare come «in Comune sia vissuto con stizza il
grande protagonismo del presidente della Regione». «Sarebbe invece meglio prendere
iniziative immediate, come la chiusura del centro alle auto», hanno rilanciato i consiglieri.
Alberto Mattioli, capogruppo della Margherita, ha puntato infine il dito contro l’assessore
all’Ambiente. «Non esiste. Se non si ritiene che sia all’altezza, va sostituito». E per la
Margherita, gli Stati generali sul traffico non sono più rinviabili.
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