NIENTE TATUAGGI SENZA PERMESSO DEI GENITORI
20 dicembre 2002

Da: Corriere della Sera
Di: Paolo Foschini

Niente più piercing né tatuaggi ai minorenni: al massimo, attenzione ragazzi, un orecchino per lobo col permesso dei genitori. Uno scherzo? Neanche per idea: a Milano, grazie a questa delibera che la giunta Albertini voleva portare ieri in consiglio comunale, gli sbarbatelli patiti di spillette e anellini hanno rischiato grosso sul serio. Alla fine invece, complice un repentino dietro-front della giunta stessa, se la caveranno così: d'accordo, va bene il piercing libero per tutti, ma almeno i tatuaggi per gli under-14 no, per quelli ci vorrà il consenso di mamma e papà. E questa da oggi, salvo sorprese dell'ultima ora, a Milano sarà legge.
Tutto merito dell'assessore al Commercio Roberto Predolin (An). Che c'entra il commercio coi tatuaggi autorizzati? C'entra, perché la delibera in questione è contenuta nel quarto comma del "regolamento attuativo comunale per l'attività degli estetisti", la cui discussione e votazione era prevista appunto ieri a Palazzo Marino. Sennonché, quando i consiglieri di maggioranza e opposizione ne hanno visto il testo, sono rimasti in verità un po' perplessi: "Non possono essere effettuati procedimenti di piercing e tatuaggio - recitava quella prima versione - su soggetti di età inferiore ai 18 anni". E proseguiva: "Per i piercing sul lobo dell'orecchio (un piercing per lobo) nei minori è sufficiente il consenso di chi esercita la potestà parentale".
L'assessore Predolin, dal canto suo, lì per lì si è stupito dello stupore altrui. "Il mio intento - ha spiegato - è semplicemente quello di applicare una "linea guida" varata l'inverno scorso dal ministero della Salute, che giustamente si preoccupa di tutelare le persone contro i possibili rischi di infezioni o di lesioni permanenti alla pelle per chi si fa mettere un orecchino o praticare un tatuaggio da personale non adeguatamente qualificato".
Fatto sta che i primi ad annunciare un emendamento, anzi due, sono stati alcuni consiglieri di Forza Italia per la maggioranza. Ipotesi numero uno: far sparire qualunque divieto sui piercing e limitare le restrizioni ai "tatuandi" minorenni, previo permesso genitoriale. Ipotesi numero due: under-18 tatuabili solo dietro consenso, niente tatuaggi del tutto per gli under-14.
Ma anche l'opposizione, naturalmente, è scesa in campo pronta a dar battaglia con tre emendamenti: i primi due, firmati dal verde Maurizio Baruffi, prevedevano o l'abolizione secca di qualunque divieto oppure, in subordine, introduzione di una possibilità di consenso anche ai genitori dei tatuandi quattordicenni. Terza opzione, firmata da Baruffi insieme col leoncavallino Daniele Farina (Prc): abbassare almeno il "divieto condizionato" da 18 a 16 anni.
Alla fine anche all'assessore è venuto in mente che "in effetti i buchi nelle orecchie li fanno ormai da molti secoli anche gli orefici...". E quindi lui stesso è tornato sui suoi passi, cancellando dal testo definitivo ogni riferimento al piercing e imponendo una sola regola sui tatuaggi, limitata agli under-14: se li facciano pure, ma solo se accompagnati (o in possesso di permesso scritto) dai genitori. Saltato in serata il numero legale, la votazione slitterà ad oggi: ma gli emendamenti nel frattempo sono stati ritirati.
Resta la protesta delle opposizioni per "una regola comunque illegittima, ideologica e soprattutto inutile, cui sarebbe preferibile - insiste Baruffi - una campagna di informazione e prevenzione". Se non altro, comunque, non sono previsti limiti ai disegni da tatuare.

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