LEZIONE SULLA PACE, TETTAMANZI CONVOCA I FEDELI VIA INTERNET
13 febbraio 2003

Da: Corriere della Sera
Di: Gian Guido Vecchi

La convocazione è arrivata ieri in Rete, www.diocesi.milano.it, un messaggio via Internet del cardinale Dionigi Tettamanzi per spiegare che "la pace può e deve diventare inevitabile" e chiamare a raccolta l'intera diocesi: due rappresentanti per ciascuna delle 1.100 parrocchie, una settantina di associazioni, "realtà pastorali" varie più quelli che vorranno venire. Almeno 3.500 persone chiamate a seguire una "lezione" sulla pace il 16 marzo, al Palalido. Arriverà anche l'arcivescovo Renato Martino, presidente della commissione vaticana Giustizia e Pace. E "non sarà né una manifestazione ingenuamente pacifista, né una presa di posizione pro o contro qualcuno: sarà un momento serio di riflessione e di conoscenza della dottrina della Chiesa e delle sue concrete implicazioni", scrive il cardinale.
La riflessione partirà dalla Pacem in terris , l'enciclica che Giovanni XXIII scrisse nel '63, poco prima di morire, durante la crisi dei missili a Cuba e la costruzione del muro di Berlino. Tettamanzi lo ha già spiegato, "il contesto d'oggi non è affatto meno pesante e inquietante di quello di Giovanni XXIII". Allora il Papa disse: "Non sono d'accordo con coloro che ritengono impossibile la pace". Così il cardinale richiama "alla pace mondiale", il che significa "riaffermare il dovere storico e morale che, a livello dei responsabili, si facciano tutti i tentativi possibili per evitare la guerra; l'esigenza di compiere ogni sforzo per sconfiggere il terrorismo e toglierne le cause; la necessità di sostenere l'opera degli organismi internazionali; l'urgenza indilazionabile di costruire un mondo più solidale, che elimini le disparità e operi in concreto per ridistribuire equamente non solo beni e risorse economiche, ma anche conoscenze e democrazia".
Ieri mattina, i ragazzacci di Sansone , guastatori di Radio Popolare, sono andati all'assalto (incruento) di Palazzo Marino, con i consiglieri "Atomo" Tinelli (Rifondazione) e Maurizio Baruffi (Verdi) a fare da palo: per cinque minuti, la bandiera iridata della pace è stata esposta in barba al veto del sindaco Albertini. Al di là degli scontri politici, però, la questione è radicale. "È giunto il tempo che i popoli, le nazioni, il mondo intero - una volta per tutte - abbiano la saggezza e il coraggio di alzare forte la voce", scrive Tettamanzi, "lo stesso grido di Paolo VI nel Palazzo dell'Onu: Mai più la guerra! ".

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