Climate change: come attrezzare Milano?
Il nubifragio di questa mattina è un evento eccezionale che non si ripeterà per i prossimi 10 anni o un segno del cambiamento climatico ? Forse è opportuno che si rifletta seriamente su questo argomento, anche a Palazzo Marino. Molti autorevoli metereologi sostengono che l’estremizzazione dei fenomeni climatici che si verificano nel nostro paese sia indice di un cambiamento in atto più complessivo.
Di fronte a questo il dibattito di una città come Milano non deve limitarsi alla sacrosanta denuncia della manutenzione inefficiente di tombini e collettori fognari o alla constatazione che le infrastrutture deboli e a rischio di allagamento sono sempre le stesse.
Bisogna adeguare le risposte ai cambiamenti in atto, innanzi tutto invertendo la tendenza alla sempre maggiore impermeabilizzazione dei suoli, riducendo le emissioni climalteranti e rafforzando le azioni di monitoraggio delle fognature e riducendo l’esposizione al rischio delle strutture nevralgiche come la metropolitana, il passante o la nuova (sic !) stazione centrale.
Almeno che la nevicata di gennaio e il nubifragio di luglio servano a formare consapevolezza e scelte responsabili per il futuro.