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candidato al Senato per il Partito Democratico

Vertice mondiale sul clima, Conferenza delle Nazioni Unite per l’applicazione del Protocollo di Kyot

Premesso che:
Milano è la città che ospita questo importante appuntamento internazionale e, in questa occasione, ha avviato, con lo studio sullo stato dell’ambiente del Comune di Milano, il proprio percorso di redazione dell’Agenda 21 locale;
la fotografia della situazione che emerge da questo rapporto permette di individuare le aree più critiche nelle quali è necessario intervenire perchè le emissioni di gas climalteranti prodotte sul territorio milanese vengano ridotte;
l’Italia ha assunto l’impegno, nell’ambito del Protocollo di Kyoto, di ridurre, rispetto al 1990, del 6,5% le proprie emissioni di gas climalteranti nel periodo 2008/2012;
nella città di Milano (1998) il 57,38% delle emissioni di gas climalteranti è dovuto al riscaldamento terziario e residenziale, il 34,60% ai trasporti stradali e il rimanente 8% si disperde fra le altre fonti di emissione;
Milano (nel 1998) produceva circa 4,8 Mt (chilotonnellate) di Co2 equivalente che sono il 7,3% del totale regionale;
le previsioni sulle quantità di emissioni di Co2 equivalente dovute al traffico per il 2010, pur rientrando nei livelli previsti dal Cipe con la delibera del 19 dicembre 2002, sono in ogni caso superiori alla quota di emissioni del 1990;
IL CONSIGLIO COMUNALE DI MILANO
SALUTA le delegazioni ospiti provenienti da tutto il pianeta e auspica un risultato positivo dei lavori che hanno avuto inizio questa mattina, perchè vengano trovati i migliori accordi internazionali per procedere nell’applicazione del Protocollo di Kyoto e consentire la riduzione delle emissioni globali di gas serra;
SOLLECITA la Giunta a proseguire nell’azione di studio messa in atto con il rapporto sullo stato dell’ambiente;
INVITA la Giunta a formalizzare l’adesione del Comune di Milano al “Kyoto Club”, associazione di imprese ed Enti Locali per lo sviluppo sostenibile, che contribuisce in modo fondamentale alla promozione di politiche virtuose finalizzate al conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni dei gas climalteranti;
IMPEGNA la Giunta a indirizzare la propria azione di governo della città secondo tre linee direttrici:
1. Mobilità sostenibile. Per contrastare la continua e costante crescita dele emissioni di gas climalteranti nel settore dei trasporti e della mobilità è necessario attuare politiche finalizzate alla riduzione degli spostamenti in auto, all’aumento delle capacità di trasporto e al miglioramento della qualità del servizio dei mezzi pubblici con l’incremento dei chilometri di corsie riservate e della frequenza delle corse. E’ inoltre necessario lo sviluppo di sistemi e tecnologie di mobilità più leggera e efficiente, a partire da una rete effettiva di percorsi sicuri e di infrastrutture per gli spostamenti in bicicletta e sviluppando le attività di car sharing e di car pooling.
2. Certificazione energetica nell’edilizia. Già da anni i progetti edilizi dovono essere conformi alle norme di contenimento dei consumi energetici, ma la nuova direttiva europea che entrerà in vigore fra il 2006 e il 2009 comporterà una migliore qualità energetica del costruire, attraverso l’introduzione del certificato di efficienza energetica che diventerà uno degli indicatori del valore delle abitazioni e degli uffici. In Lombardia si stanno elaborando regolamenti edilizi che impongono sul nuovo e sul ristrutturato efficienza energetica e ricorso a energie rinnovabili. Anche a Milano il nuovo regolamento edilizio in fase di elaborazione e i grandi progetti di trasformazione urbanistica della città devono tenere in considerazione gli aspetti relativi al contenimento dei consumi e degli sprechi che si realizzano oggi per riscaldare o raffreddare gli edifici nei mesi invernali o estivi.
3. Milano deve varare, sull’esempio di altre grandi città come Venezia, il proprio Piano Energetico Comunale. Il PEC si deve proporre la riduzione entro il 2010 delle emissioni di anidride carbonica del 6,5%, uguale all’impegno italiano in applicazione del Protocollo di Kyoto. Il PEC non può rappresentare un documento di pianificazione settoriale, dimenticato quando si tratta attuare altre politiche. Deve essere un vincolo, come lo è il bilancio, per l’azione dell’intera amministrazione comunale e di tutte le aziende pubbliche nelle quali il Comune di Milano possa dare indicazioni come azionista di riferimento. L’Ufficio di applicazione del PEC deve quindi passare al vaglio le principali decisioni dell’amministrazione, stimolando le operazioni virtuose di risparmio attraverso l’azione della figura dell’Energy Manager.