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candidato al Senato per il Partito Democratico

Maurizio Baruffi: “Le primarie? L’affluenza non è stata inferiore”

Maurizio Baruffi: “Le primarie? L’affluenza non è stata inferiore”

Affari Italiani – Martedí 16.11.2010 14:12

di Maurizio Baruffi

La partecipazione degli elettori del centrosinistra alle elezioni primarie non è calata, come è stato affermato da ogni parte dopo il voto di domenica scorsa.

I numeri dicono, invece, che la partecipazione interna al centrosinistra è, sia pur lievemente, aumentata.

I dati proposti nella tabella allegata mostrano, se raffrontiamo oltre ai numeri assoluti anche le percentuali dei partecipanti al voto delle primarie del 2006 (Ferrante) e del 2010 (Pisapia) con i numeri dei partecipanti al voto nelle ultime elezioni svolte (regionali 2005 per Ferrante, regionali 2010 per Pisapia), che la realtà è leggermente diversa da come è stata rappresentata nei primi commenti al voto.

Sul numero assoluto dei voti validi espressi la percentuale degli elettori che aveva partecipato alle primarie di Ferrante è dell’11,6%, contro l’11,2% di domenica 14 novembre. Ma se raffrontiamo i partecipanti alle primarie con i voti ottenuti dal centrosinistra a Milano (Sarfatti nel 2005, Penati+Agnoletto nel 2010), ci accorgiamo che domenica ha preso parte al voto il 26% degli elettori del centrosinistra, contro il 25,1% del 2006.

Questo significa che l’aumento dell’astensionismo registrato alle regionali del 2010 e che ha colpito a destra come a sinistra è un’onda lunga e Giuliano Pisapia dovrà lavorare molto in quella direzione per recuperare in numeri assoluti; l’obiettivo deve essere quello di raggiungere lo stesso numero di elettori che votarono per il candidato del centrosinistra alle comunali del 2006 (Ferrante) che aveva totalizzato 320.000 consensi.

Il tema, dunque, non è l’estensione al centro della coalizione nella logica delle geometrie politiche romane, ma il recupero della fiducia da parte delle persone che hanno creduto alle ultime elezioni comunali alla proposta politica e amministrativa del centrosinistra. Se poi questo conquisterà anche i delusi del centrodestra ben venga, ma non sia prioritario.

I suggerimenti di Pierluigi Bersani mi appaiono dunque ancora una volta la conferma di una perdita di sintonia fra i vertici del partito democratico e la realtà. Rimbocchiamoci le maniche e lasciamo perdere le formule di palazzo.

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