Pages Navigation Menu

candidato al Senato per il Partito Democratico

Pisapia: ecco come batterò la Moratti non sarà il suo budget a farmi paura

Pisapia: ecco come batterò la Moratti non sarà il suo budget a farmi paura

Il candidato del centrosinistra: “Punto sulla forza della gente, costruirò le mie proposte sull’ascolto
Mi confronterò con i milanesi zona per zona. I partiti si presenteranno con un programma unitario”

Intervista di RODOLFO SALA da Repubblica.it

A due settimane dal verdetto della primarie, Giuliano Pisapia riprende in mano il pallino. Venerdì ha incontrato il segretario pd Roberto Cornelli. Poi — unico esponente del centrosinistra — si è fatto vedere alla Sala di via Corridoni per il concerto a favore degli alluvionati del Veneto: «La solidarietà è una sola, e sempre doverosa, anche se il governatore di quella Regione è leghista, e anche se il nostro non si mostra solidale con le Regioni del Sud per la questione dei rifiuti». Infine si è presentato, da ospite d’onore, alla cena organizzata all’Ortica dal circolo del Pd: «Mi sono emozionato per la straordinaria accoglienza ricevuta». Insomma, la campagna elettorale, quella vera, adesso è cominciata. Per lui, il vincitore delle primarie del centrosinistra, e anche per la sua avversaria Letizia Moratti, che sta per far partire una raffica di manifesti con uno slogan da alzata di spalle: «Gli altri parlano, noi facciamo».

Pisapia, partiamo da qui, dal dispendioso bombardamento mediatico che sta preparando il sindaco uscente?
«In questo c’è qualcosa di sgradevole. La Moratti può utilizzare legittimamente gli strumenti della propaganda, purché non approfitti del suo ruolo, inondando i milanesi di messaggi più o meno istituzionali. Insomma, le risorse messe in campo per la campagna elettorale non devono essere pubbliche. Ma c’è una questione più di merito».

Quale?
«Lo slogan che accompagnerà i manifesti del sindaco è falso: lei finora non ha fatto, ha solo parlato. Me lo hanno ricordato i consiglieri comunali del centrosinistra: nel 50 per cento dei casi, tutti i suoi annunci non hanno avuto seguito. Una cosa però la sta facendo: tagliare i fondi ai consigli di zona, soldi essenziali per erogare servizi come le biblioteche aperte di sera, finanziare eventi culturali e sportivi, o perfino il doposcuola».

Solo parole?
«Direi di più: la Moratti ci sta copiando il programma, tanto non lo realizzerà mai».

Come farete a far fronte ai milioni di euro che la signora spenderà per la sua campagna elettorale e agli strumenti istituzionali, come la lettera ai milanesi, che utilizzerà?
«Non credo proprio che cittadini delusi da quattro anni e mezzo di cura Moratti possano cambiare il loro giudizio grazie a una lettera».

Ma i soldi non contano?
«Contano molto, ma non così tanto. Non avendo noi a disposizione grandi risorse, giochiamo la carta delle persone. Ce ne sono tante pronte a impegnarsi, ho una lista lunghissima di mail ricevute anche da gente molto qualificata che si spenderà di qui alla prossima primavera. È con loro che vinceremo le elezioni».

Com’è andato l’incontro con Cornelli?
«Molto bene. Ha ribadito il pieno appoggio del Pd alla mia candidatura. Mi sembra che il loro percorso sia stato molto lineare, senza discostarsi dalla linea iniziale: chi vince le primarie ha il sostegno di tutti».

Massimo Cacciari ritiene «pacifico e fisiologico» che settori consistenti del Pd convergano su Albertini, o magari su un altro candidato “terzista”.
«Vedo che insiste, malgrado le delusioni ricevute. Non ci possono essere “vasi comunicanti”, per usare le sue parole, tra forze politiche di schieramenti diversi. Io non mi rivolgo ai partiti, ma agli elettori. Con un’attenzione particolare a quelli che al primo turno voteranno per il centro. Possono non condividere la totalità dei nostri progetti, ma se sentono quel che dice la Lega inorridiscono. Sull’obiettivo finale, che è di dare risposte ai bisogni dei cittadini tenendo insieme i valori della solidarietà, sono sicuramente più vicini a noi».

Ci sarà una lista civica, o magari più di una, ad appoggiare la sua candidatura?
«Abbiamo cominciato a parlarne, con gli altri candidati e con la coalizione. Intanto emerge un’altra differenza profonda con la Moratti: lei vuole la lista civica, i partiti del centrodestra no. Vedremo più avanti quale sarà il modo migliore per ottenere maggiori consensi, su questo tra di noi c’è pieno accordo».

Dunque?
«Per ora posso dire che sto lavorando perché da Milano parta una segnale fortissimo e innovativo. Mi piacerebbe una sola lista civica in grado di tenere insieme diverse sensibilità e soprattutto di attrarre i voti di coloro che altrimenti non voterebbero mai per il centrosinistra. Sono fiducioso».

E il programma, quello definitivo?
«A dicembre nascerà l’Officina, il luogo dove cominceranno a ritrovarsi i gruppi di lavoro tematici dei quattro candidati alle primarie e aperto al contributo dei partiti e delle associazioni. La cosa importante è arrivare in questa sede a un programma unitario, senza ricorrere al rito del confronto finale tra proposte diverse. Non mi sembra complicato, i programmi dei quattro candidati sindaci, com’è del tutto naturale, non sono molto diversi».

Pronto per un’altra maratona?
«Prontissimo. Il mio compito è soprattutto quello di parlare con le persone che non si interessano di politica e che vivono sulla propria pelle problemi enormi, soprattutto nelle periferie. Voglio andare a cercarli e convincerli: mi creda, il rapporto personale può fare molto di più di un manifesto. Per questo vinceremo noi».

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.