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candidato al Senato per il Partito Democratico

Lombardia, Ohio (-2): le FAQ

Come d’obbligo, in vista del voto di Domenica e Lunedì, eccovi una FAQ casalinga su come e quando andare a votare. Più sotto trovate anche le risposte ai quesiti giuntimi in questi giorni e a cui ho cercato di dare una risposta, spero chiara.

Quando si vota?

Le elezioni regionali e politiche si svolgeranno nei giorni di domenica 24 e lunedì 25 febbraio 2013. Si vota dalle ore 8 alle ore 22 della domenica e dalle ore 7 alle ore 15 del lunedì.

Cosa serve per votare?

Per poter esercitare il diritto di voto, dovrete presentarvi al seggio di riferimento muniti di scheda elettorale e documento di riconoscimento valido.

Per che cosa si vota alle regionali?

Le elezioni del Consiglio regionale e del Presidente della Regione si svolgono contestualmente.
Il Consiglio regionale è composto da 80 consiglieri compreso il Presidente della Regione.
Il candidato che ottiene il maggior numero di voti validi sul territorio regionale è eletto Presidente della Regione.
Il candidato che ottiene più voti, dopo il candidato eletto Presidente, è eletto consigliere.

I consiglieri sono eletti con criterio proporzionale sulla base di liste provinciali circoscrizionali concorrenti, con applicazione di un premio di maggioranza.
Alle liste collegate al Presidente della Regione eletto sono assegnati:

  • almeno 44 seggi (cioè il 55% dei seggi consiliari) se il Presidente ha ottenuto meno del 40% dei voti validi;
  •  almeno 48 seggi (cioè il 60% dei seggi consiliari) se il Presidente ha ottenuto il 40% o più dei voti validi

In ogni caso, alle liste collegate al candidato eletto Presidente non possono essere attribuiti più di 56 seggi (70% dei seggi complessivi).
Per garantire la rappresentanza in Consiglio regionale di tutti i territori provinciali, in ogni circoscrizione elettorale deve essere attribuito almeno un seggio.
Le circoscrizioni coincidono con i territori delle province lombarde esistenti alla data del 1° gennaio 2012 (Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio, Varese).

Come si vota alle elezioni regionali?

La votazione per l’elezione del Presidente della Regione e del Consiglio regionale avviene su un’unica scheda.
Ciascun elettore può, a scelta:

a) votare per un candidato alla carica di Presidente della Regione
b) votare per un candidato alla carica di Presidente della Regione e per una delle liste a esso collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste
c) votare disgiuntamente per un candidato alla carica di Presidente della Regione e per una delle altre liste a esso non collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste (cosiddetto “voto disgiunto”);
d) votare a favore solo di una lista; in tale caso il voto si intende espresso anche a favore del candidato Presidente della Regione a essa collegato.

Sulla scheda il  nome e il cognome di ogni candidato alla carica di Presidente è indicato all’interno di un rettangolo, al cui fianco è riportato il contrassegno del gruppo di liste (o i contrassegni dei gruppi di liste riunite in coalizione) collegate al candidato. In corrispondenza del contrassegno è possibile indicare, nelle apposite righe, l’eventuale preferenza.

Si può esprimere una sola preferenza (scrivendo il cognome oppure il nome e cognome del candidato compreso nella lista).

Per cosa si vota alle elezioni politiche

Si vota per il rinnovo della Camera dei Deputati (630 membri) e del Senato della Repubblica (315 membri). La legge elettorale prevede per la Camera una assegnazione dei seggi su base proporzionale con soglia di sbarramento e premio di maggioranza per la coalizione che riceve più voti a livello nazionale. Per il Senato soglia di sbarramento e premio di maggioranza sono computati e assegnati a livello regionale.

Come si vota per Camera e Senato.

Sia per l’elezione della Camera sia per l’elezione del Senato, l’elettore esprime il voto tracciando con la matita copiativa un solo segno (esempio, una croce o una barra) nel riquadro che contiene il contrassegno della lista prescelta. È importante ricordare che, anche nel caso di liste collegate in coalizione, il segno va sempre posto solo sul contrassegno della lista che si vuole votare e non sull’intera coalizione. ATTENZIONE: per Camera e Senato non ci sono voti di preferenza. E’ vietato scrivere sulla scheda il nominativo dei candidati e qualsiasi altra indicazione. Eventuali “sconfinamenti” su contrassegni limitrofi non sono un problema. La legge prevede infatti che, se il segno dovesse invadere altri simboli, il voto “si intende riferito al contrassegno su cui insiste la parte prevalente del segno stesso”. Il voto, dunque, è valido. In questo modo la volontà dell’elettore non è messa a rischio da eventuali errori materiali.

Una regola generale (per i più timorosi di sbagliare)

La soluzione più facile per votare è tracciare solo una croce sul simbolo prescelto (quello del PD): il vostro voto sarà sempre valido e verrà conteggiato in automatico al candidato Presidente della Regione (o anche Sindaco), e varrà per il computo dei seggi complessivi per la coalizione.

Ed ora qualche risposta più specifica:

Caro Maurizio,

grazie per avermi scritto. Approfitto per farti una domanda, visto che ho un dubbio. Alle politiche preferirei votare SEL e non PD, ma non vorrei così penalizzare il PD con il rischio di fare perdere l’intera sinistra. È un dubbio sensato?
Grazie.
Emanuela
Vai tranquilla. SEL e PD sono nella stessa coalizione quindi il voto per l’uno o l’altro partito è utile a determinare la vittoria e il conseguente premio di maggioranza sia alla Camera sia al Senato. Grazie, Maurizio

Grazie per i chiarimenti. Ma mantengo un dubbio: al senato lo sbarramento è al 4% o all’8%? Se una lista  raggiunge anche uno 0,1% in meno di quello previsto  a chi vanno i suoi voti? Grazie e in bocca al lupo.
Maria

ELEZIONIAl Senato esistono due tipologie di sbarramento a livello regionale: 8% in caso di lista che si presenta da sola (ad esempio la lista rivoluzione civile di ingroia o quella di giannino o monti o grillo) e 20% nel caso di coalizioni (ad esempio pd+sel+altre liste minori oppure pdl+lega+altre liste minori). all’interno delle coalizioni una singola lista deve però superare il 3% per partecipare alla redistribuzione dei seggi. I voti ottenuti dalle liste che non superano lo sbarramento ma che fanno parte di una coalizione concorrono però a determinare il numero dei seggi che andranno alla coalizione di cui quella lista fa parte.
A presto, Maurizio

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